Esperienze di una studentessa, mamma e insegnante di religione
Sfide e opportunità nell’apprendimento distanziato
Sono una insegnante di religione nella scuola primaria, e mamma di Sara e Marta. Sono iscritta al secondo anno del Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria dell’Università degli Studi Roma Tre per approfondire le conoscenze pedagogiche e stare al passo con le nuove tecniche didattiche.
Dai primi segni della pandemia al lockdown
Poi all’improvviso tutto si è fermato: strade solitamente trafficate sono diventate deserte. E la natura ha iniziato a riprendersi i suoi spazi.
Confinati in casa non abbiamo avuto più limiti nelle attività in cui impegnarci
Ci è capitato in qualche occasione di trasformarci in scienziate. Complice qualche briciola di pane, la varietà di uccelli che sostavano sul nostro balcone ci ha colpite particolarmente. La natura che entrava in casa ci ha tenuto impegnate nell’osservazione delle varie dimensioni, dei colori delle piume e nell’ascolto dei diversi canti che andavamo a ricercare e a confrontare con i vari audio trovati in rete. E cosi abbiamo scoperto che sul nostro balcone sostava il passero, il merlo, la cinciallegra, la ballerina bianca. E di sera ogni tanto sentivamo anche la temutissima e mitica civetta.
Dalla scienza all’arte
Le attività che ci hanno tenute impegnate di più sono state quelle legate all’arte. Con le bambine abbiamo passato molto tempo a colorare, dipingere, disegnare, ricopiare, ricalcare. A volte per disegnare Sara e Marta usavano la lavagnetta, anche se in poco tempo il gioco si trasformava, dal disegnare al “gioco della maestra”.
L’arte a casa
Abbiamo approfittato delle visite virtuali rese disponibili online da varie gallerie d’arte, e ci siamo appassionate ma soprattutto divertite a ricostruire le scene di importanti quadri famosi, utilizzando cose e oggetti che avevamo in casa. Ed ecco che Marta si trasforma in Frida Khalo ed io divento l’Addolorata di Fernando Botero.
Insegnamento sperimentale per apprendere a distanza
Non è stato facile programmare attività che coinvolgessero i bambini anche perché la maggior parte del loro materiale si trovava a scuola e non era possibile acquistare materiale di cancelleria nei supermercati. Allora visto l’arrivo imminente della Pasqua ho preparato un video tutorial su come costruire un biglietto di auguri utilizzando materiali reperibili in casa.
Man mano che la didattica a distanza diveniva quotidianità, noi insegnanti abbiamo imparato a preparare una sceneggiatura e a lavorare al montaggio di un video, tutto per raggiungere i nostri alunni e per renderli protagonisti dell’apprendimento anche da casa.
“Nessuno educa nessuno, nessuno si educa da solo, gli uomini si educano insieme, con la mediazione del mondo”.
(Paulo Freire)
Da marzo a maggio 2020 siamo stati confinati in casa a causa del lock-down per evitare il contagio da Covid-19. Come mamma, insegnante e studentessa ho potuto constatare che la scuola italiana non si è fermata, si è aggrappata alle tecnologie e si è reinventata per raggiungere la maggior parte dei suoi studenti.
Come mamma inserita nel mondo della scuola ho visto ogni giorno come un’opportunità per accompagnare le mie figlie e in un percorso di consapevolezza che le portasse a comprendere che anche i momenti di difficoltà possono lasciare un’impronta positiva in noi. Da insegnante ho cercato di raggiungere i bambini con lo stesso intento, imparando, scoprendo e superando i miei limiti, per crescere insieme ai miei alunni in un’ottica resiliente. Da studentessa, in un certo senso, sono grata di aver iniziato il percorso di studi proprio a cavallo di questo cambiamento, di aver avuto la possibilità di riflettere appieno su quanto ci è accaduto, accompagnata dai miei insegnanti e da quanti ho incontrato, seppur in modalità telematica, attraverso lezioni e prove a distanza.
Emerge che la realtà ci ha obbligati a confrontarci con la questione pedagogica sul digitale: se prima poteva essere rimandata, durante il lock-down il non utilizzo delle nuove tecnologie ha corrisposto con il non fare scuola. La pandemia ha segnato un prima e un dopo in tutto ma in particolare nella scuola. Come educatori abbiamo bisogno di confrontarci con il nuovo con atteggiamento di apertura e accettazione non solo verso le nuove tecnologie ma anche verso i nostri limiti.
Mamma
Video tutorial
Bambine
Pubblicazione
Sintesi e numeri del progetto
I numeri del mio quaderno digitale sono semplici, tratti direttamente dall’esperienza appena raccontata: 1 mamma, anche docente e studentessa, 2 bambine impegnate tra gioco, studio, scienza e arte, 1 video tutorial condiviso in rete, e 1 pubblicazione per i Quaderni di Pedagogia Digitale.
Risorse e approfondimenti
Riferimenti bibliografici, risorse in rete e crediti fotografici.
Risorse Bibliografiche e Web
Chistolini S., Decoding the Disciplines in Pedagogia. Epistemologia e metodologia della formazione per una buona pratica di preparazione universitaria degli insegnanti, in “Il Nodo. Per una pedagogia della persona”, anno XXI, n. 47, Nuova Serie, dicembre, 2017, pp. 35-52
Chistolini S., L’asilo infantile di Giuseppina Pizzigoni. Bambino e scuola in una pedagogia femminile del Novecento, Milano, Franco Angeli, 2009
Conte G., Conferenza stampa del Presidente Conte, 18 Ottobre 2020 // link
Fabiano A., La scuola digitale: una questione pedagogica in “Il Nodo. Per una Pedagogia della persona”, anno XVIII, n.44, Nuova Serie, dicembre 2014, pp. 79-94
Freire P., La pedagogia degli oppressi, EGA-Edizioni Gruppo Abele, Torino, 2011
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Autrice del Quaderno
Profilo e contatti dell’autrice del Quaderno di Pedagogia Digitale // Digito Dunque Sono // 010
Lidia Landi
Insegnante di religione cattolica nella scuola primaria, iscritta al secondo anno del corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria presso l’Università degli Studi Roma Tre, mamma di Sara e Marta.